Fumo ed impotenza maschile

Secondo una ricerca condotta nel Regno Unito, il fumo aumenta il rischio di impotenza maschile di oltre il 50% in uomini di età compresa tra i 30 ed i 40 anni.
Come mai il fumo ha un effetto diretto sul funzionamento dei meccanismi dell’erezione?
Il processo di erezione avviene grazie all’aumentato apporto di sangue nei tessuti spugnosi (corpi cavernosi) del pene.
Conseguentemente a seconda della portata di sangue che affluisce al pene, l’erezione può essere totale o parziale.
Poiché il fumo è un potente vasocostrittore nel tempo facilita la formazione di placche aterosclerotiche che vanno ad ostruire vene e arterie determinando così una notevole riduzione dell’afflusso di sangue al pene.
Se consideriamo che durante l’eccitazione l’afflusso di sangue al pene aumenta di circa 40 volte rispetto alle condizioni normali è facile rendersi conto che già una perdita del 25% circa dell’afflusso sanguigno influenza la qualità dell’erezione. A parlare sono i numeri!
Il fumo di una sola una sigaretta è in grado di ridurre del 30% il flusso arterioso per due-tre ore.
Gli studi riportano come il 23% dei casi di impotenza maschile è imputabile al fumo, e persino dopo aver smesso il pericolo non diminuisce.
Chi fuma oltre 10 sigarette al giorno corre un rischio del 27% maggiore rispetto ai non fumatori, fino ad arrivare al 65% per chi consuma oltre un pacchetto al giorno.
È bene tener presente che una cattiva circolazione sanguigna e l’impotenza che il fumo spesso determina, sono tutti effetti negativi nella maggior parte dei casi ripristinabili.

Smettere di fumare, infatti, comporta già dal primo mese un miglioramento della funzionalità erettile e un aumento della libido.
Il fumo oltre a comportare disturbi dell’erezione incide sulla libido e sul rischio di sviluppare una fibrosi del pene, determinante curvatura dello stesso in erezione nota come induratio penis plastica.

Tratto da Dr.ssa Anna Carderi

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